Descrizione del progetto
Il progetto Bio.Con.Impro. è un’innovazione di processo che riguarda le tecniche di gestione dei seminativi in Agricoltura Biologica Conservativa. L’obiettivo è sviluppare percorsi agronomici che prevedano alternative al diserbo meccanico, al fine di incentivare l’adozione delle pratiche di gestione del suolo più sostenibili, anche nelle zone agricole più marginali. Il progetto intende esplorare pratiche di consociazione colturale, fra colture principali (cash crops) e colture di servizio, in sistemi colturali a file o strisce. Queste pratiche saranno messe a confronto con la gestione delle colture principali su pacciamatura morta ottenuta da colture di copertura intercalari, e con la conduzione aziendale usuale. Saranno interessate prioritariamente le colture sarchiate di interesse delle aziende partner. Le macchine necessarie allo sviluppo delle proposte tecniche dovranno permettere la gestione conservativa del suolo, salvaguardando la copertura con il mulching tramite utensili falcianti, trincianti, rullanti, o lavorazione conservativa del terreno tramite taglio sottosuperficiale. I risultati attesi riguardano effetti positivi sulla fertilità del suolo, sui servizi ecosistemici del suolo, sulla riduzione dell’impatto delle specie infestanti, e sulla performance economica del conto colturale. Il progetto è in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea di riduzione del 50% di fitosanitari in UE entro il 2030 e di aumento dei livelli di sostanza organica dei suoli europei.
Finalità del progetto
Il progetto Bio.Con.Impro. prende avvio da una richiesta delle aziende biologiche di gestire i seminativi in maniera più efficiente, sia per quanto riguarda il controllo delle infestanti, che sul fronte della nutrizione delle colture e del mantenimento e incremento della fertilità biologica dei suoli. Una possibile soluzione a questi problemi può essere trovata in percorsi tecnici mutuati dall’Agricoltura Biologica Conservativa. Si tratta di ridurre al minimo le lavorazioni del suolo, gestire rotazioni colturali più ampie, ed infine garantire la presenza continua di una copertura vegetale viva o morta. Le colture di copertura sono sinonimo di cover crops con accezione ampia. Possono ricadere in due tipologie. La prima è quella delle colture di servizio pluriennali consociate (es. leguminose consociate perenni) e in questi casi si parla anche di pacciamatura viva o mulching vivo. La seconda è quella delle colture intercalari, coltivate fra cicli di colture da reddito e terminate prima della successiva coltura da reddito, in modo che i residui vegetali formino una pacciamatura interfilare morta o mulching morto. Il progetto è una innovazione di processo, e concretamente consiste nel progettare scenari con avvicendamenti e consociazioni di colture da reddito (cash crop), colture di servizio (service crop) e colture intercalari. Rispetto al ciclo della coltura da reddito, le consociazioni, possono essere parzialmente sovrapposte o essere presenti per tutta durata del ciclo e in qualche caso anche durare più anni. Il percorso interattivo che bisogna mettere in campo è focalizzato quindi sulle colture da seminativo che più interessano le aziende del partenariato.
